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Le chiese minori di: Bitetto (BA)

Convento di Santa Chiara
La chiesa fu costruita nel 1616, in seguito ad un lascito testamentario del l 598, da parte di un facoltoso bitettese di nome Giovanni Cefalo. Non essendo sufficiente il numero di monache, il monastero attiguo fu soppresso agli inizi del XIX secolo, mentre la chiesa restò aperta. Nonostante il degrado in cui versa, di particolare pregio è l' intera pavimentazione secentesca, in maiolica invetriata policroma, con eleganti decorazioni vegetali stilizzate.

 
   
  La Chiesa di San Rocco
L'attuale chiesa di San Rocco, appartenuta in precedenza ai Gesuiti, fu ristrutturata e consacrata, dalla confraternita omonima, nel 1760. La chiesa custodisce, come un prezioso scrigno, alcuni elementi d'arredo sacro di notevole suggestione estetica, come il Bambin Gesù Dormiente, intagliato in un unico pezzo di legno, oppure l'altare maggiore con il prezioso paliotto in marmo scuro con il rilievo centrale, in marmo bianco, raffigurante San Rocco e il Cane, ma l'elemento più antico della chiesa, conservato nella sagrestia, è sicuramente un pregevole lavabo in pietra nel cui piedistallo sono scolpite due raffinate immagini di pesci, forse delfini, simbolo della fede, con le code aggrovigliate.
   
Chiesa di San Domenico
L'attuale chiesa di San Domenico, ubicata in piazza Umberto 1, risale al 1598, quando nella zona presbiteriale della nuova fabbrica fu inglobata l'antica cappella di Santa Maria e San Giovanni Battista dell'XI secolo. Ben poco è rimasto dell'edificio originale, la chiesa infatti ha subito, nel corso del tempo, notevoli rimaneggiamenti che hanno compromesso gravemente l'aspetto originario delle decorazioni e degli stessi arredi, comunque molto interessanti risultano alcune opere pittoriche conservate all'interno della chiesa.
 
   
  Chiesa di San Giuseppe
La chiesa intitolata a San Giuseppe è un piccolo edificio ubicato lungo la vecchia via per Sannicandro, sviluppatosi intorno ad un'antica edicola. La fondazione della chiesetta è avvolta da un alone di leggenda, che vedrebbe protagonista il conte Giangirolamo d'Aragona, detto il Guercio di Puglia.In un suo viaggio ( 1646 circa), da Acquaviva a Bitonto, egli attraversò Bitetto percorrendo la via vecchia di Sannicandro, appena superato il convento dei Padri Domenicani, proprio di fronte al giardino del canonico don Filippo de Specie, fu disarcionato da cavallo correndo un grave rischio per la propria vita.
Scampato alla disgrazia, il conte riferì d'essere stato miracolato dalla Madonna, la cui immagine era affrescata su un muro prospiciente il luogo in cui era caduto; si trattava di una piccola edicola, nella quale era dipinta l'effigie della Vergine con la figura del suo devoto: un canonico di nome Filippo. In atto di gratitudine il conte fece erigere la chiesetta che, nel 1818, fu dedicata a San Giuseppe. L'antico affresco della Vergine, risalente al XVII secolo e di cui parla la leggenda, è stato inglobato in una teca al centro dell'altare maggiore.
   

Chiesa di S. Maria Maddalena
La fondazione della chiesa dovrebbe risalire alla seconda metà del XIII secolo, quando gli Angioini divulgarono anche in queste contrade il culto provenzale della Maddalena. L'edificio attuale fu costruito invece nel 1870. da aggiungere che la chiesetta è chiusa dal 1980, in seguito alle gravi lesioni provocate dal sisma del 23 novembre di quello stesso anno. Dopo lavori di consolidamento effettuati nel 1990 ancora oggi dopo 20 anni e ancora chiusa ed abbandonata.

   
   
  S. Maria la Veterana
Situata in fondo al Corso Garibaldi, essa è una delle chiese che sorgevano fuori dalle mura della vecchia Bitetto . Secondo la tradizione locale questa antica cappella sarebbe assurta al ruolo di cattedrale dopo la distruzione di S. Marco, ma l'ipotesi non è sorretta da alcuna prova. La prima notizia certa su questo edificio sacro è quella che si rinviene nell'atto del 959, in cui si menziona una chiesa dedicata a Santa Maria. Un importante dato ci viene dallo stemma incassato nella facciata per ricordare, come era d' uso in caso di edificazione ex-novo di una chiesa, il promotore dell'opera. Lo stemma, se realmente appartenne a Mons. Scicutella, permetterebbe di datare la ricostruzione della chiesa negli anni che vanno dal 1294 al 1300, ricostruzione resasi necessaria in seguito alla forte scossa tellurica che nel 1266 provocò danni notevoli nel territorio circostante Bari, compresa naturalmente l'antica chiesetta. Nel 1585, con l'approvazione del Papa Sisto V, la chiesa venne ceduta ai padri conventuali ma nel 1652, con bolla di Papa Innocenzo X, il monastero venne soppresso. Solo più tardi, nel 1713, fatti eseguire alcuni lavori di consolidamento, i conventuali tornarono ancora per sessanta anni in quel monastero di cui oggi si sono perse le tracce.
   

Chiesa della Benedetta
La Cappella deve la sua notorietà e il culto quasi continuo al fatto che vi si recava spesso a pregare il Beato. Per tal motivo i frati del convento e il popolo bitettese non l'hanno mai abbandonata, apportandovi sempre i necessari restauri e perfino degli ampliamenti. Nel 1668, il vescovo Franceso Gaeta, con il consenso della comunità conventuale, la ingrandì notavolmante, utilizzando i conci migliori provenienti da una chiesa medievale diroccata. Nella prima metà dell'ottocento vi abitava un frate eremita alle dipendenze del convento. dopo la cacciata dei frati, la benedetta fu abilitata sucessivamente a ricevero dei colerosi, poi a deposito dei cadaveri e sal autopsia, e in fine a cimitero, sia all'interno che nelle adiacenze. Nei prini decenni del secolo, cominciò a rovinare a causa del completo abbandono. Dopo il 1970, il Comune, con il concorso di ditte e di privati cittadini, la restaurò al completo, e trasformò a parco l'area antistante, proteggendola con muretto e inferiata.

 
   
   
 
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